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martedì 13 ottobre 2020

Manutenzione caldaie: ogni quanto si controlla la caldaia

Effettuare periodici controlli delle prestazioni di una caldaia è fondamentale per due motivi: in primis per controllarne la relativa efficienza e, non meno importante, per questioni di sicurezza. 

La manutenzione periodica in Italia è obbligatoria, e si può differenziare tra quello che viene comunemente chiamato "controllo fumi" e il vero e proprio controllo del funzionamento della caldaia. 

Qual è l'obiettivo? Ottenere il celebre Bollino Blu, ovvero quella certificazione data da chi effettivamente controlla l'impianto della vostra abitazione. A seguito di un rigido esame dei fumi di scarico e di tutto ciò che ne consegue, ovvero tutti gli altri aspetti che concernono il funzionamento della caldaia in linea con le normative vigenti, questo Bollino verrà consegnato all'inquilino dell'immobile in questione. 

Avvenuto questo passaggio, il Bollino Blu verrà inserito nel libretto d'impianto della caldaia e verrà consegnato con autocertificazione dal proprietario della caldaia per testimoniare l'avvenuta manutenzione. In alternativa, si può comunicare l'esito positivo dell'intervento del manutentore tramite un verbale che verrà da lui stesso compilato. Ma ora, andiamo a scoprire le tempistiche da rispettare per i cittadini italiani. 

Gli intervalli dei controlli da effettuare periodicamente per le caldaie variano tra di loro a seconda dell'impianto utilizzato e quindi, in particolare, del suo combustibile. Differenziamo, però, gli impianti termici a seconda della loro potenza. 
Se essa è compresa tra 10 e 100kw, come la maggior parte delle caldaie presenti nelle nostre abitazioni, il controllo dell'efficienza energetica, meglio conosciuto come controllo dei fumi, deve avvenire ogni 2 o 4 anni, a seconda del combustibile utilizzato. 

Viene analizzato, durante questa revisione, il processo di combustione dei fumi al fine di verificare l'indice di fumosità, la concentrazione di ossido di carbonio e il rendimento della caldaia stessa. Per apparecchi termici alimentati a combustibile liquido o solido, il controllo deve avvenire obbligatoriamente ogni 2. Invece, se possediamo un impianto alimentato a gas metano o GPL, possiamo attendere 4 anni tra un'ispezione e la successiva. Se invece, scenario meno probabile ma ugualmente realistico, possediamo una caldaia la cui potenza supera i 100kw, abbiamo altre due casistiche: 
-Per impianti termici il cui combustibile è liquido o solido, il controllo dei fumi deve avvenire ogni anno. 
-Per caldaie alimentate a gas metano o GPL, invece, la cadenza è biennale. Attenzione: questi intervalli di tempo non sono consigliati, bensì obbligatori. Infatti, con il Decreto del Presidente della Repubblica 74/2013 (DPR 74/2013) segue le indicazioni della direttiva europea 2010/31/UE. 

Per questo motivo risulta così fondamentale ottenere l'ormai celebre Bollino Blu, in quanto in mancanza di esso potremmo incorrere in sanzioni dai 500 ai 3000 euro o, ancor peggio, rischiare dei guasti seri alla caldaia con relative problematiche per la nostra salute. 



Abbiamo detto però, in incipit di articolo, che esiste una differenza (aggiungiamo sostanziale) tra controllo dell'efficienza energetica e manutenzione della caldaia: se per il primo troviamo le indicazioni "spulciando" tra i vari decreti che riguardano questo ambito, per la manutenzione della caldaia dobbiamo rivolgerci al libretto di istruzioni della nostra caldaia. Non sapete dove l'avete messo o la persona che vi ha venduto la casa lo ha buttato via? Niente panico. 

Vi basterà contattare telefonicamente la ditta che ha prodotto il vostro impianto che vi consiglierà gli intervalli di tempo a distanza dei quali efettuare la manutenzione. Fondamentalmente, però, anche in questo caso esistono delle normative che indicano la periodicità del controllo in una volta all'anno. Se invece possedete una caldaia ad alta efficienza, il periodo tra una manutenzione e la successiva raddoppia e si attesta sui due anni. 

A cosa serve controllare annualmente la propria caldaia? Presto detto. Innanzitutto, un impianto che non funziona come dovrebbe potrebbe consumare molto iù del dovuto, e quindi parliamo di un fattore economico. Ma in caso di malfunzionamento, anche l'impatto ambientale con livelli elevati di inquinamento atmosferico assumerebbe importante rilevanza. 

E dato che tutte le grandi aziende produttrici di caldaie, dalla Vaillant alla Ferroli passando per la Immergas, stanno mettendo in atto sforzi economici importanti per avere prodotti sempre più rispettosi dell'ambiente, non sarebbe una grande idea tergiversare sulla manutenzione. Un controllo annuale consente inoltre di ottimizzare il rendimento dell'impianto termico, grazie anche alla pulizia del bruciatore e dello scambiatore di regolazione. Riepilogando: effettuare la manutenzione annuale della caldaia e il controllo dei fumi secondo i tempi regolati dalle normative vigenti è un dovere, scritto ma anche morale. 

Un impianto che non viene periodicamente controllato può essere rischioso per la salute nostra e dei nostri cari, in quanto potrebbero verificarsi perdite di gas o altri guasti imprevedibili. Ottenere il bollino blu chiama un costo tutto sommato moderato, come d'altronde anche quello per la manutenzione della caldaia. Una spesa che può essere difficile da sostenere per alcune famiglie, ma necessaria per il nostro portafogli e per la nostra salute.

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