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sabato 16 maggio 2020

L'importanza della sanificazione dei condizionatori contro il coronavirus


La sanificazione dei condizionatori è un fattore importante per limitare il contagio da Sars- CoV-2. É stato dimostrato, infatti, che gli impianti di aerazione possono rappresentare un veicolo di trasmissione dell’infezione in una particolare ipotesi, cioè quando la carica virale si disperde nell’aria.

Perchè è importante sanificare i condizionatori contro coronavirus covid 19

Ciò avviene nel momento in cui si tossisce, starnutisce o si parla in ambienti chiusi. In tutti questi casi, il virus può vivere nell’aria anche un’ora ed entrare facilmente nell’aria circolata dall’impianto di aerazione. Se è vero, infatti, che il rischio di contagio dipende anche dalla carica virale presente nell’aria, lo è anche il fatto che negli ambienti interni (indoor) il virus può annidarsi nei filtri degli impianti aeraulici, tra cui quelli di condizionamento e climatizzazione.


Questa modalità di trasmissione del coronavirus rappresenta un rischio secondario rispetto alla forma di trasmissione principale, quella attraverso i droplet di una persona infetta, però è opportuno prendere in considerazione tutte le contromisure del caso. Per evitare che un’infezione con questa modalità di trasmissione possa avvenire nell’ambiente casalingo e lavorativo, prima di utilizzare i condizionatori a pieno regime è necessario sottoporli a interventi di pulizia e disinfezione. Ciò vuol dire che è necessario effettuare una sanificazione dell’intero impianto di areazione, comprendendo cioè ogni sua parte e tutti gli apparati presenti. Per sanificare un impianto di aerazione, si deve fare riferimento a una precisa procedura, ovvero a delle vere e proprie fasi operative.

La prima cosa da fare è un sopralluogo con cui accertare possibili problematiche epidemiologiche alle quali l'edificio è sottoposto. In secondo luogo, qualora fossero presenti più impianti, è opportuno procedere con il censimento degli stessi e la compilazione della relativa documentazione, indicando per ciascuno gli apparati che ne fanno parte. Il terzo step è quello più complesso, perché riguarda l'analisi funzionale degli impianti.In altre parole, si individuano le problematiche tecniche che possono determinare criticità di natura igienico-sanitaria.

A questa fase, segue un'ispezione tecnica in cui si effettuano dei prelievi microbiologici di superficie, aria, acqua di condensa e particolato. In base alle risultanze di questi prelievi, insieme alle valutazioni che si riferiscono alle analisi precedenti, si mettono in atto delle misure di contenimento della contaminazione ambientale. In queste nuova condizione determinata da precise valutazioni tecniche, avviene la pulizia e la disinfezione dell'impianto di climatizzazione, altrimenti detto impianto aeraulico. Inoltre, è necessario programmare periodicamente delle ispezioni per monitorarne il regolare funzionamento e prevenire tutte le criticità derivanti dalla sua utilizzazione.

Ove non si riesce a tenere fermi i condizionatori perché la temperatura esterna è troppo elevata e mal si sopporta la calura estiva, c’è un altro aspetto da considerare per limitare il contagio da Covid-19 e scongiurare un'eventuale emergenza epidemiologica. In quest'utimo caso ci si riferisce alla gestione del ricircolo d’aria con la quale si deve garantire la pulizia, anche questa da effettuarsi con cadenze regolari, dei filtri dell’aria di ricircolo.

Questo intervento di manutenzione è fondamentale per eliminare la polvere catturata dai filtri che rappresenta un ambiente favorevole per la proliferazione di funghi, batteri e altri agenti patogeni proprio come il coronavirus. La possibilità che il contagio si verifichi attraverso gli impianti di aerazione riguarda soprattutto ambienti particolari in cui c'è un numero considerevole di pazienti affetti da Covid-19. Uno tra questi è l’ospedale dove numerosi pazienti trascorrono la quarantena e a cui si aggiungono i mezzi pubblici. Infatti, ogni giorno, a bordo di autobus, metropolitane e treni possono trovarsi più persone positive al coronavirus che rilasciano nell'aria decine di goccioline piccolissime che entrano, a loro volta, nell'aria circolata dall'impianto di aerazione.

Ma non si esclude, allo stesso modo, che il rischio del contagio possa essere vissuto all’interno delle mura domestiche. Quando si usano i condizionatori in casa, oltre alla sanificazione dei condizionatori, rappresenta una buona pratica arieggiare gli ambienti. Allora, bisogna aprire le finestre e i balconi il più possibile per aumentare il ricambio d’aria e favorire la diluizione degli inquinanti accumulati nell’aria circolata dall’impianto.

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