Quello che si sta registrando negli ultimi mesi è un trend
positivo per quanto riguarda l'erogazione di mutui e crediti al consumo.
Vediamo nel dettaglio come si presenta la situazione in base
ai dati riportati nel Bollettino Statistico IV-2016 pubblicato da Banca
d’Italia nel mese di Gennaio 2017.
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per
l’acquisto dell’abitazione per 11.455 milioni
di euro nel terzo trimestre del 2016.
Rispetto allo stesso periodo del 2015 si registra un aumento
delle erogazioni pari a +6,2%, per un
controvalore di +673,4 milioni di euro.
Mercato del credito ancora positivo, dunque, con erogazioni
in aumento da quasi 3 anni e che per il sesto trimestre consecutivo superano i
10 miliardi di euro. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive
riscontrate mensilmente, che vedono incrementi importanti a partire dalla metà
del 2014.
Guardando ai numeri dei primi nove mesi del 2016,
riscontriamo che sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per
l’acquisto della casa per 35.732 milioni di
euro.
Il saldo annuale, se confrontato con quanto rilevato da
Gennaio a Settembre 2015, segna un aumento dei volumi pari a +26,8%, per un controvalore di +7.562 milioni di euro.
MUTUI: ANALISI DETTAGLIATE
Per avere un quadro della situazione più accurato e
specifico, vediamo il risultato dei dati raccolti suddivisi nel territorio
italiano:
•
Macro-aree.
Nel terzo trimestre 2016 si vede un decremento delle
erogazioni soltanto nell’Italia Meridionale, comunque di lieve entità.
La performance migliore spetta alle Isole, dove i 732 milioni
di euro sono il 12,9% in più rispetto a quanto erogato nel terzo trimestre
2015. Il Nord Italia vede un incremento intorno al 9,5%, mentre nell’Italia
Centrale il rialzo è stato del 3,6%.
Il Nord-Ovest si conferma la macroarea dove si eroga di più,
con quasi 3,9 miliardi di euro, al secondo posto c’è il Centro Italia con poco
più di 2,8 miliardi di euro; a seguire c’è il Nord-Est, che fa segnare circa
2,5 miliardi di euro.
Analizzando i primi 9 mesi del 2016 si registrano volumi in
aumento in tutte le macroaree italiane.
Le Isole erogano 2,2 miliardi di euro e fanno ancora segnare
il miglior andamento, con un incremento del 34,5%. Tutte le altre macroaree
fanno registrare variazioni simili, intorno a +26%. Con 11,9 miliardi di euro,
invece, è sempre il Nord-Ovest l’area dove si eroga di più, al secondo posto
troviamo il Centro Italia con 8,9 miliardi di euro; il Nord-Est chiude a 7,6
miliardi di euro, mentre il Mezzogiorno si ferma a 5 miliardi di euro.
•
Regioni.
Nel terzo trimestre del 2016 è risultato positivo sebbene la
crescita sia stata inferiore ai semestri precedenti e si siano riscontrate
variazioni in diminuzione in alcune regioni che si collocano tutte nel
Mezzogiorno e vedono cali compresi tra il -7,6% della Puglia e il -16,8% della
Basilicata (Abruzzo, Molise e Calabria perdono intorno all’11%).
•
Provincie.
Nel terzo trimestre del 2016 si è riscontrato che circa 2
province su 3 hanno evidenziato volumi in aumento, seppur non in modo
significativo come nei trimestri scorsi. La prima di queste, Cremona, quasi
triplica i propri volumi (+184%), seguono le province di Olbia-Tempio (+90%) e
Ragusa (+60,6%).
INFORMAZIONI COLLATERALI
Ecco di seguito gli aspetti congiunturali, utilissimi per
tracciare un quadro più realistico della situazione economica-finanziaria
legata al mondo dei mutui e del credito a consumo.
•
Andamento delle consistenze: si registra uno stock di mutui in essere pari
a 301.573 milioni di euro, in aumento sia rispetto al trimestre precedente
(+0,6%) sia in relazione allo stesso periodo dell’anno scorso (+2,2%)
•
I Tassi d' Interesse: le dinamiche
economico-finanziarie che stanno influenzando l’area Euro hanno spinto la Banca
Centrale Europea a ritoccare più volte al ribasso il tasso di riferimento della
BCE.
Dopo i tagli del 2013, che lo avevano portato a 0,25%, gli
interventi sono continuati a breve distanza a Giugno e Settembre 2014, con una
riduzione di 0,10 bps in entrambi i casi. Da allora il tasso è rimasto stabile
a 0,05% fino al taglio di Marzo 2016, da quando ha raggiunto la sua quotazione
minima di sempre (0%).
Dai massimi di Luglio 2011 (1,60%), il tasso ha iniziato una
parabola discendente che lo ha portato rapidamente a quota 0,19% a Dicembre
2012, per attestarsi poco sopra 0,20% per tutto il 2013 e il 2014, salvo andare
sottozero da Maggio 2015. La quotazione di Dicembre 2016 è -0,32%.
Dopo aver mantenuto una media intorno al 3,4% nel 2011, il
tasso è sceso a Giugno 2012 a quota 2,13% ma, contrariamente all’Euribor, è
tornato a crescere fino a 2,75% a Settembre 2013. Da quel momento ha iniziato
la fase discendente che lo ha portato a 0,82% ad Aprile 2015 per poi riprendere
quota a 1,12% a Febbraio e Marzo 2016, toccare il nuovo minimo ad Agosto 2016
con 0,76% e risalire a 1,30% a Dicembre 2016
0 commenti:
Posta un commento