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martedì 7 febbraio 2012

Morte a causa di intossicazioni dovute al monossido di carbonio che viene sprigionato dalle caldaie

Ogni anno molte persone purtroppo, perdono la vita a causa di intossicazioni dovute al monossido di carbonio che viene sprigionato dalle caldaie e dai caminetti mal funzionanti. Oggi vi forniamo alcuni consigli da seguire soprattutto quando si riavvia un apparecchio a combustione tenuto fermo per molto tempo. Il non utilizzo di questa tipologia di impianti, associato all’assenza di controlli di manutenzione aumenta considerevolmente il pericolo di intossicazioni di monossido di carbonio, portando quindi gravi problematiche anche mortali per l’intera famiglia e per gli abitanti dei condomini.

Il monossido di carbonio si viene a formare ogni volta che le sostanze del carbonio vengono bruciate in difetto di ossigeno. È un gas incolore, inodore e insapore, non irrita ma è assolutamente altamente tossico per l’organismo. I primi sintomi che derivano dall’intossicazione di carbonio bassa sono: mal di testa, la percezione visiva sfogata e non chiara, malesseri leggeri e palpitazioni associata alla nausea.

Il monossido di carbonio è definito il “killer silenzioso” poiché in ambiente sanitario, a causa dei sintomi si possono confondere con patologie non gravi come per esempio l’influenza o le intossicazioni alimentari. Consigli: prima di tutto deve essere garantita una ventilazione e aerazione dei locali dove sono utilizzati gli apparecchi di riscaldamento, per poter garantire l’afflusso di area necessaria per la combustione, oltre alla fuoriuscita dei fiumi e di altre miscele di gas non combusti. Le canne fumarie devono garantire la loro tenuta, e devono essere realizzato con tubi ad innesto, anche se questa tipologia di canna fumaria ha problemi di instabilità meccanica, risultando poco stabile. È necessario far controllare tutti gli impianti e gli apparecchi di combustione con le modalità previste dalle legge, quindi un ottima manutenzione annualmente deve essere garantita.

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