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giovedì 12 gennaio 2012

Buco nell'ozono..consigli su come curarlo.

Tra i 10 ai 50 km di quota, si trova lo strato di ozono nella stratosfera, che come molti sanno ha un ruolo molto importante nello schermare la superficie terrestre dai raggi ultravioletti, che risultano dannosi per la vita di ogni essere vivente. Negli anni 80’ , questo strato inizio ad assottigliarsi improvvisamente e molto velocemente, a causa dei gas emessi in atmosfera, tra questi i CFC ossia i clorofluorocarburi utilizzati per i frigoriferi e i prodotti spray. L’ozono arrivo al punto di lacerarsi in prossimità dei poli, soprattutto all’altezza del polo sud dove arrivo a 30 km quadrati di apertura. Nel 1987 a Montreal fu siglato un protocollo dove i CFC che intaccavano l’ozono, vennero progressivamente eliminati fino al totale bando dal 2000.

Per moltissimi anni, i CFC furono considerati dei prodotti chimici perfetti, inodore,inerti e ne tossici ne infiammabili, per questo vennero impiegati per molto tempo nei frigoriferi, nei solventi chimici per le varie pulizie, nei condizionatori, nelle plastiche e in tantissimi altri settori e materiali, addirittura nel settore cosmetico come propellenti nelle bombolette spray. Sono dei gas stabili e per questo sono in grado di rimanere stabili nell’atmosfera per più di un secolo, prima di raggiungere la stratosfera dove iniziano poi a distruggere le molecole di ozono. La mossa messa in atto, si è rivelata esatta, la conferma arrivo qualche anno dopo dal congresso di Buenos Aires dove si riunirono 130 scienziati provenienti da tutto il mondo, che dichiararono che il buco dell’ozono si stava restringendo e che da li a 50 anni si sarebbe chiuso. Molti però dicono che la chiusura sarà più lenta del previsto, tra questi troviamo studiosi come Drew Shindell della NASA, che ipotizza che i gas serra potrebbero interferire con la ricostruzione del buco che nel 2030 la stratosfera avrà recuperato soltanto un quarto dell’ozono necessario.

E sembra, purtroppo, essersi aperto un nuovo buco sopra il Tibet, di 2,5 milioni di km quadrati scoperto dall’accademia delle scienze cinese e confermato dal Total Ozone Mapping Spectrometer , uno strumento che misura il livello globale dell’ozono. Ma ciò sembra non preoccupare affatto le ultime ricerche.

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