Si tratta, in particolar modo, di una nuova cella solare che utilizza il principio della fotosintesi clorofilliana, propria delle foglie, per produrre energia sufficiente per l'utilizzo di una casa.
Questa cella ha la forma proprio di una foglia, grande all'incirca quanto una carta da gioco e, riproducendo il processo che in natura prende il nome di fotosintesi clorofilliana, trasforma la luce del sole e l'acqua in energia, producendo, però, una quantità di energia 10 volte superiore.
In realtà già una decina di anni fa era stato creato un simile dispositivo. Il suo costo, però, era alquanto proibitivo, dato che richiedeva l'utilizzo di metalli molto rari, la quantità di energia prodotta era troppo poca e il dispositivo rimaneva attivo solamente un giorno.
La cella ideata dal MIT, invece, utilizza dei catalizzatori disponibili relativamente a buon prezzo, costituiti da nichel e cobalto che, una volta immersi in un contenitore con acqua, catalizzano l'azione del sole che scinde l'acqua in ossigeno e idrogeno. Una volta separati, i due elementi, vengono utilizzati per produrre energia elettrica che viene successivamente immagazzinata in una sorta di batteria.
Con questo sistema utilizzando soli 4 litri di acqua si riesce a produrre energia sufficiente per un'abitazione di un paese in via di sviluppo, oltre a poterne garantire un funzionamento continuo per almeno 45 ore, a patto che ci siano acqua e sole.
Quindi momentaneamente la tecnologia sembra rivolta in modo particolare a paesi di Asia e Africa, ma si auspica una commercializzazione anche in occidente.
La foglia solare, insomma, sembra poter essere una delle invenzioni del secolo, se debitamente sfruttata e utilizzata in ambito civile e industriale.
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