Quelle più innovative e di sicura resa migliore, sono quelle a fiamma rovesciata, che possono essere aspirate o soffiate. Quelle aspirate hanno un ventilatore aspiratore sito dietro alla base dell'uscita fumi, quelle soffiate, invece, sono dotate di un ventilatore soffiatore, questa volta posto davanti.
La caratteristica che le rende talmente innovative è che il ventilatore di cui dispongono spinge la fiamma verso il basso, in una camera di combustione dove si svolge un processo di gasificazione in cui la legna bruciando completamente forma poca cenere. Vengono così ottimizzati resa e miraggio.
Si trovano in commercio in ghisa o in acciaio, queste ultime spesso hanno subito un processo di vetrificazione che ne migliora la durata nel tempo e le fornisce di una maggiore resistenza alla corrosione. L'unico aspetto negativo è il loro costo leggermente elevato.
Più economiche sono, invece, le caldaie a tiraggio normale, che potrebbero funzionare anche in assenza di corrente elettrica non avendo ventilatori interni, a parte il motore della pompa dell'impianto di riscaldamento.
La legna da ardere, come ben noto, ha un elevato contenuto di umidità. La prima operazione che avviene dunque in qualsiasi magazzino è quella dell'essiccazione. La forte umidità presente nella legna potrebbe portare a corposi fenomeni di condensa nella caldaia e nel camino. Per evitare ciò, è necessario mantenere abbastanza elevata la temperatura di esercizio della caldaia, non mai sotto i 60/65 gradi. È necessario quindi prevedere una valvola miscelatrice sull'impianto, in modo da regolare la temperatura di mandata dell'acqua calda.
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