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martedì 15 marzo 2011

Il Carbonverde - Energia pulita ricavata dai rifiuti


Da decenni gli ambientalisti e gli esperti si impegnano per risolvere alcuni dei problemi fondamentali per il pianeta e per la sua sopravvivenza, le fonti di energie in esaurimento e lo smaltimento dei rifiuti.
Si è giunti persino a conciliare entrambe le soluzioni, ricavando energia dal calore prodotto dalla combustione dei rifiuti o dai gas prodotti dai rifiuti organici.

Una nuova frontiera però ora si sta aprendo, il carbonverde. Questo è un combustibile che può essere ricavato di rifiuti indifferenziati ed è in fase di sperimentazione in alcune cementerie.
Questo nuovo combustibilie si ottiene, come già detto, dai rifiuti indifferenziati, cioè quelli che restano dalla raccolta differenziata che ogni famiglia dovrebbe fare. Restano fuori, quindi, materiali come plastica, vetro, alluminio e organico, tutto il resto viene bruciato nei forni delle cementerie dopo qualche modifica d'impianto.

Questo progetto, nello svilupparsi, utilizza tecnologia italiana e tedesca, per la microfrantumanzione, infatti, vengono usati macchinari prodotti in Germania per la demolizione degli elettrodomestici.
Volendo entrare nel dettaglio, per produrre il combustibile si opera attraverso quattro fasi, miscela dei rifiuti solidi urbani con il 25% dei rifiuti industriali, biostabilizzazione aerobica, riduzione del cloro al fine di non compromettere il processo produttivo di clinker e macinazione spinta alla finezza di 0,2-5 mm.
I vantaggi di questo biocombustibile sono notevoli, dato che le aziende hanno così la possibilità di utilizzare un combustibile a costo zero, sostituendolo al classico carbone coke rispetto al quale si riducono notevolmente anche le emissioni. Vengono ridotte, inoltre, le emissioni di diossine e polveri sottili grazie alle altissime temperature a cui bruciano i forni, 1400-1500 gradi contro gli 800 di un termovalorizzatore. Le ceneri che restano, inoltre, sono nulle dato che diventano parte integrante del clinker con cui si realizza il cemento.

Ovviamente, non essendo le diossine l'unico tipo di emissioni cancerogene possibili, e siccome non si sono ancora fatte ricerche specifiche su che cosa venga prodotto con la combustione di questo materiale, è opportuno valutare questo progetto con la dovuta cautela.
Inoltre è opportuno ricordare che alcune associazioni del cuneese, area dove la raccolta differenziata arriva anche a toccare il 50%, hanno espresso la loro contrarietà a questo progetto, in quanto, secondo loro, non premia e non incentiva la raccolta differenziata.
Il carbonverde, quindi, può essere considerato solo una delle possibili soluzioni al problema dei rifiuti, ma non di certo l'unica. Una corretta politica di gestione deve, infatti, prendere in considerazione una serie di aspetti, quali riutilizzo, recupero, compostaggio, riciclo, recupero energetico e incenerimento.

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